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Tresigallo, la città corporativa di Edmondo Rossoni

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Tresigallo, da borgo agricolo a città industriale

Tresigallo è rivoluzionata non solo dal punto di vista urbanistico, ma cambia soprattutto l’economia dell’intera area: nell’intenzioni di Rossoni, Tresigallo doveva essere una cittadella di tecnici costruita da tecnici e lavoratori, dove il nucleo generatore fosse la fabbrica.

Viene prodotto un ammodernamento socio-economico della sua originaria configurazione di borgo agricolo padano, attrezzandolo – come in un vero polo agro-industriale di scala regionale – con fabbriche destinate a vari scopi: alla produzione di attrezzature meccaniche per l’agricoltura; al trattamento industriale dei prodotti agricoli proveniente dal circostante latifondo bonificato (canapa, barbabietola, latte, frutta); infine alla produzione di una merceologia autarchica, ricavata principalmente dalla lavorazione della fibra della canapa o dei suoi sottoprodotti.

Negli anni della rifondazione sono state rispettivamente impiantate: la distilleria della Società SADA., per l’estrazione dell’alcool dalle bietole speciali a tale sfruttamento, con annesso lo zuccherificio della Soc. ANB per la lavorazione delle bietole; il CAFIOC, per la trasformazione della canapa in fiocco tendente a ridurre al minimo l’importazione del cotone; la SIARI (Società Incremento Agricolo e Rinnovamento Industriale) per la lavorazione del latte con la sua trasformazione in burro, caseina e quindi lana sintetica; il magazzino del Consorzio Agrario Provinciale, per l’ammasso grano con annesso impianto meccanico dell’essiccatoio granone; il CATEXIL, per la trasformazione della canapa in fiocco pregiato; lo stabilimento della Soc. An. Canapificio, per la lavorazione della canapa verde; il magazzeno del CALEFO (Consorzio Agrario Lavorazione ed Esportazione Frutta e Ortaggi), per la raccolta e la selezione della frutta da esportazione; l’INTA (Industria Nazionale Tessile Autarchico), adibito alla trasformazione degli stracci in lana artificiale; la MALICA (Manifattura Lino Canapa), per la stigliatura della canapa verde; la SAAT, (Società Anonima Agricola Tresigallo), per l’allevamento dei bovini, la SAIMM (Società Anonima Industriale Meccaniche e Metallurgiche), per la produzione di macchine agricole; il grande magazzino della FEDERCANAPA, per l’ammasso e la selezione della canapa da esportazione; la CELNA (Cellulosa Nazionale), a quel tempo tra le più grandi d’Europa, per la produzione della cellulosa dal canapolo e dalla paglia.

Inoltre, escludendo le unità lavorative impegnate nei campi, nella costruzione di opere pubbliche, negli ammasso grano e ammasso canapa, come guardiani delle fabbriche e nelle istituzioni pubbliche, l’impegno di mano d’opera fu: distilleria e zuccherificio: 270 unità; CAFIOC: 200; S.I.A.R.I.: 50, CATEXIL: 60; Canapificio: 120; S.A.I.M.M.: 150; CEL.NA: 500; C.A.L.E.F.O.: 50.
In totale 1450 capi famiglia, cioè la metà di quelli collocati in Agro Pontino, senza mezzi straordinari e il tutto in una sola frazione.

 

Tresigallo ed il nuovo riassetto urbanistico

Dal punto di vista urbanistico, il tracciato della nuova strada Ferrara-Tresigallo, oltre a essere un importante snodo viario, permette di dislocare le industrie vicino al paese ma, nello stesso tempo, queste sono separate da tale arteria di traffico; gli insediamenti sono infatti a sud del paese, oltre la strada, e ad ovest, su di una strada di bonifica che collega Tresigallo con Jolanda di Savoia.

Inoltre, osservando la pianta del paese, il quale ha una strana e insolita forma trapezoidale, si può comprendere come la scelta di Rossoni non sia stata casuale: egli dispone le arterie stradali in modo che fossero sviluppate attorno a una “croce di via” formata dal nuovo centralismo di viale Roma in direzione est-ovest, e in direzione nord-sud dalla via Filippo Corridoni che, dallo stabilimento CAFIOC, arriva dritto sino al cimitero, utilizzando uno schema urbanistico basato sull’assialità. All’estremità di quest’ultima via erano quindi rappresentati simbolicamente il Lavoro e il Riposo Eterno.

Agli estremi di viale Roma vi erano a est la chiesa parrocchiale e a ovest la Casa dell’Opera Nazionale Balilla, quasi a testimoniare il bisogno di religiosità ma anche di svago terreno. Sui lati di viale Roma si insediarono le maggiori attività commerciali del paese e la piazza di fronte alla chiesa diventò il vero centro del sito.

Anche piazza della Rivoluzione, metà quadrata e metà circolare, somigliante a un grande anfiteatro, rivestì per Rossoni parecchia importanza, tanto da indurlo a donare al Comune, affinché ne ornasse la fontana, le quattro statuette di bronzo raffiguranti le gazzelle.

Con l’intervento di Rossoni, si è passati certo da un’architettura di terra a una architettura di fabbrica.

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Sito archeologico industriale: Tresigallo
Settore industriale: Misto – Città di fondazione
Luogo: Tresigallo, provincia di Ferrara, regione Emilia Romagna, Italia
Testo a cura di: Il testo è stato interamente prodotto da Stefano Muroni, autore del libro “Tresigallo, città di fondazione. Edmondo Rossoni e la storia di un sogno” edito da Pendragon www.pendragon.it Pp. 342 Pubblicato 8/10/2015 ISBN: 978-88-6598-632-5
Crediti fotografici:  per le immagini storiche si ringrazia l’archivio di Tresigallo, le immagini attuali sono state realizzate da Stefano Muroni e da Piero Cavallina

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