Riusiamo l’Italia : da spazi vuoti a startup culturali e sociali

“Riusiamo l’Italia. Da spazi vuoti a start-up culturali e sociali” di Giovanni Campagnoli e postfazione a cura di Roberto Tognetti ci parla della possibilità concreta di riutilizzare gli spazi vuoti nel nostro paese per generare valore culturale e sociale.

Per la prima volta i territori vivono un fenomeno nuovo, quello di trovarsi “pieni di vuoti”: significa cioè che sono diventati molti luoghi abbandonati quali ex-scuole, caserme, fabbriche e capannoni industriali dismessi, cinema chiusi, stazioni, negozi, abitazioni,, uffici vuoti, così come gli spazi finiti e mai aperti… Tutti questi luoghi non abitati dalle persone pongono la questione di individuare nuove funzioni d’uso (anche temporanee) e nuove progettazioni.
La sfida è ricercare le condizioni affinché questi spazi tornino ad essere luoghi significativi per la comunità locale, per fare occasione di sviluppo a partire dai giovani.

Riusiamo l’Italia approfondisce le condizioni facilitanti la gestione di questi luoghi da parte di “startup culturali e sociali” in grado di generare risorse autonomamente al fine dell’equilibrio economico.

I contenuti del libro Riusiamo l’Italia permettono di acquisire conoscenze per l’avvio e la gestione delle startup quali imprese culturali, sociali giovanili che abbiano anche un ritorno (etico) sul capitale investito. Nel testo viene quindi illustrato anche come raccogliere il capitale necessario. Oltre a ciò, tre capitoli sono dedicati alla descrizione dei processi organizzativi che possono portare alla gestione efficace ed efficiente di queste startup.

Il sito www.riusiamolitalia.it affianca il testo per promuoverne le tematiche e raccogliere esperienze di chi sta già lavorando su questi argomenti

Giovanni CAMPAGNOLI

Giovanni Campagnoli lavora in spazi ‘non convenzionali’ di incubazione di start up giovanili innovative, a vocazione creativa, sociale, culturale e di sviluppo locale. Docente di economia dai Salesiani, bocconiano, si occupa di ricerca come direttore e blogger della Rete Informativa Politichegiovanili.it e su questi temi opera anche come consulente e formatore per Enti Pubblici e Organizzazioni No Profit. Lavora a Enne3network ed in Vedogiovane.

Roberto TOGNETTI

Architetto novarese, si laurea con lode nel 1986 con Franca Helg. Negli anni successivi si specializza in ‘Museografia e Museologia’ ed è docente di Architettura d’Interni allo IED di Milano. Lavora presso studi e società d’ingegneria milanesi (Austin Italia Spa, Studio G14 Progettazione) e fonda poi a Novara nel 1990, lo Studio associato architetti FGMT. Negli ultimi vent’anni si occupa però prevalentemente di sviluppo locale attraverso l’ideazione e la conduzione di progetti e piani di azione locale in svariati territori italiani ed europei. Nel 2008 fonda con Giovanni Alifredi Federico Morchio e Gianpiero Oliva iperPIANO che ha costituito il Centro studi horrorVACUI.

Per saperne di più su Il Giornale dell’Arte – Arte e Imprese sezione Spazi Mutanti Spazi Mutati intervista a Giovanni Campagnoli

Acquista online Riusiamo l'Italia

Titolo: Riusiamo l’Italia. Da spazi vuoti a start-up culturali e sociali
Autore: Giovanni Campagnoli – postfazione a cura di Roberto Tognetti
Casa Editrice: Il Sole 24 Ore
ISBN:978-88-6435-578-6
Lingua: Italiano




Nasce la nuova collana Industrial Heritage

Un nuovo progetto editoriale indaga sull’archeologia industriale: Industrial Heritage è il nome della collana diretta dal prof. Massimo Preite ed edita da Edizioni Effigi.

Towards a European Heritage of Industry

Towards a European Heritage of Industry è il primo volume della collana a cura del prof. Massimo Preite con prefazione del prof. Giovanni Luigi Fontana.

Con la pubblicazione del primo numero di “Patrimonio Industriale”, la rivista dell’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale (AIPAI), abbiamo visto l’inizio di una rubrica – Forum Heritage – che mirava a fare il punto sulle pratiche di conservazione e la l’avanzamento del patrimonio industriale in Europa.
La rubrica, edita regolarmente da aprile 2010 (numero 5) ad aprile 2014 (numero 12/13), ha ospitato una serie di contributi di alto livello di esperti stranieri, che hanno dato un’ampia panoramica dei problemi e delle prospettive sulla salvaguardia e il riutilizzo di beni archeologici industriali in paesi diversi (Croazia, Spagna, Francia, Germania, Gran Bretagna e Repubblica Ceca).
Agli esperti che sono stati invitati a contribuire è stata data una lista schematica dei problemi da esplorare: una panoramica delle associazioni attive nella difesa del patrimonio industriale, sistemi per la catalogazione e la documentazione di siti di archeologia industriale, il quadro legislativo e normativo per la loro protezione, una selezione di buone pratiche per il riutilizzo e la riconversione delle strutture industriali dismesse, etc.
I loro contributi offrono un quadro molto ampio e di grande attualità, sullo stato di avanzamento per quanto riguarda il patrimonio industriale nei paesi coinvolti. Questo ci permette di vedere fino a che punto le politiche volte a proteggere e salvaguardare questo patrimonio convergono su un nucleo comune di principi, pratiche e teoriche.

Massimo Preite
Massimo Preite è docente di urbanistica presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze. Il suo principale campo di ricerca riguarda la conservazione del patrimonio industriale e il riutilizzo. È vice presidente dell’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale (AIPAI). Egli è un membro del consiglio del Comitato Internazionale per la Conservazione del Patrimonio Industriale (TICCIH) e membro del consiglio della European Route for the Industrial Heritage (ERIH). Ha ideato (con Riccardo Francovich) il Masterplan per il Parco Minerario Nazionale delle Colline Metallifere (Toscana).

Towards a European Heritage of Industry

With the publication of the first issue of “Patrimonio Industriale”, the magazine of the Italian Association for the Industrial Archeological Heritage (AIPAI), we saw the start of a column – Heritage Forum – that was aimed at taking stock of conservation practices and the advancement of the industrial heritage in Europe.
The column, which appeared regularly and covered the period April 2010 (issue 5) to April 2014 (issue 12/13), played host to a series of contributions from senior foreign experts, who have given a broad overview of the problems and prospects for safeguarding and reusing industrial archeological assets in
their own countries (Croatia, Spain, France, Germany, Britain, and the Czech Republic).
The experts who were invited to contribute were given a schematic list of the issues to be explored: an overview of the associations active in defending the industrial heritage, systems for listing and documenting industrial archeological sites, the legislative and regulatory framework for their protection, a selection of best practices for the reuse and conversion of abandoned industrial structures, etc.
their contributions offer a very wide-ranging picture, and a very topical picture, of the state of play as regards the industrial heritage in their own countries. This allows us to see how far policies aimed at protecting and safeguarding this heritage converge on a common core set of principles, both practical and theoretical.

Massimo Preite (editor)
He is professor of urban planning at the Department of Architecture at the University of Florence. His main field of research concerns industrial heritage conservation and reuse. He is vice president of the Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale (AIPAI). He is a board member of The International Committee for the Conservation of Industrial Heritage (TICCIH) and board member of the European Route for the Industrial Heritage (ERIH). He devised (with Riccardo Francovich) the Masterplan for the National Mining Park of the Metalliferous Hills (Tuscany).

 

Il primo volume della collana “Industrial Heritage” può essere ordinato presso qualunque libreria, oppure acquistato con il 15% di sconto sul sito di Edizioni Effigi

Titolo: Towards a European Heritage of Industry
Curatore: Prof. Massimo Preite
Casa Editrice: Edizioni Effigi
ISBN:978-88-6433-470-7
Lingua: inglese




Libro Officine del Volo: un progetto di Nicola Gisonda

“Officine del Volo: un progetto di Nicola Gisonda” è un libro che attraverso splendide fotografie e testi accurati racconta del recupero di uno degli esempi più significativi del patrimonio industriale della città di Milano.

Edito da Silvana Editoriale, casa editrice storica specializzata in storia dell’arte, il libro “Officine del Volo: un progetto di Nicola Gisonda” è stato realizzato grazie alla collaborazione della prof.sa Maria Antonietta Crippa, del prof. Ferdinando Zanzottera (docenti del Politecnico di Milano), dell’Ing. Gian Luca Lapini e dell’Arch. Carlo Capponi che hanno curato i testi dando corpo alle ragioni e all’acuta sensibilità critica con la quale l’Arch. Nicola Gisonda ha attuato il moderno restauro e ha avviato l’attività delle Officine del Volo.

Le Officine del Volo in fatti, sono il frutto dell’attento lavoro di recupero e ripristino delle “Officine Aeronautiche Caproni di Taliedo” attuato dall’Arch. Nicola Gisonda. Questo intervento di restauro trova la sua naturale e propria collocazione nel contesto dell’archeologia industriale che negli ultimi decenni ha consentito la rivalutazione del patrimonio urbano periferico di Milano, permettendo di omogeneizzare elementi storici, urbanistici e ambientali in una realtà nuova e funzionale per la città.

Il volume si avvale di un corredo d’immagini elaborato da due professionisti della fotografia, Gabriele Basilico e Matteo Piazza, che dà un contributo fondamentale alla comprensione visiva dell’estensione e della qualità del complesso, ormai di carattere nettamente urbano, in cui le Officine del Volo si inseriscono, contribuendo alla percezione del valore dell’ampliamento della città compatta attraverso il rigoroso rispetto e valorizzazione dei tessuti edilizi periferici.

Il libro è stato realizzato col patrocinio della Provincia di Milano.

Titolo: Officine del Volo: un progetto di Nicola Gisonda
Curatore: Maria Antonietta Crippa e Ferdinando Zanzottera
Casa Editrice: Silvana Editoriale www.silvanaeditoriale.it/
Lingua: Edizione Bilingue: italiano e inglese




Libro: Invisibile è la tua vera patria

Il libro di Giancarlo Liviano D’Arcangelo Invisibile è la tua vera patria è un viaggio lungo l’Italia che racconta di storie e di luoghi legati alla presenza dell’industria.

Milioni di metri quadri. È infinito, in Italia, lo spazio che nel corso dell’ultimo secolo è stato annesso, conquistato, sottratto alla natura e manipolato dalla produzione industriale. Acciaierie, raffinerie, miniere, cotonifici, centrali nucleari, cementifici. Cattedrali gigantesche sono sorte dal Piemonte alla Sicilia, simboleggiando, con la loro grandezza, una promessa di benessere infinita che in pochi decenni ha completato la propria metamorfosi in degrado, archeologia, speculazione immobiliare.

Da questi immensi scenari, ora più simili a città fantasma o a orizzonti postatomici che a centri nevralgici della società del benessere, è transitata l’anima della società italiana, guidata, secondo le esigenze del capitale, alla capillare rimozione di un intero immaginario secolare, poi affogato, come i rigagnoli di un piccolo affluente travolto dallo scioglimento di un immenso ghiacciaio, nel vuoto liquido della cultura di massa.

Dalla Sicilia al caso virtuoso della fabbrica Olivetti di Ivrea, dalle fabbriche abbandonate della Lombardia alla miniera di Montevecchio in Sardegna, da Crespi d’Adda, all’area infetta dell’Italsider di Taranto attorno a cui nacquero decine di piccoli paesi dormitorio ora divenuti catacombe, un lungo viaggio, tra passato, presente e futuro, attraverso i luoghi che hanno rimodellato l’Italia e il nostro modo di pensare il lavoro.

Un reportage narrativo che volge alla ricerca di storie umane d’impostura e speranza, di fiducia e speculazione, di emigrazione e resistenza, di creazione effettiva di ricchezza e interessi privati assorti a benefici collettivi, per capire, attraverso l’osservazione capillare dei luoghi, la potenza delle suggestioni, e l’accostamento metodologico tra passato, presente e futuro, in che modo, nel nostro paese, è deflagrato lo scontro tra modernità e umanesimo.

Invisibile è la tua vera patria, edito dal Il Saggiatore, è stato recensito dalle più importanti testate nazionali clicca qui

Titolo: Invisibile è la tua vera patria
Autore: Giancarlo Liviano D’Arcangelo contatto: liviano.giancarlo@gmail.com
Giancarlo Liviano D’Arcangelo è nato a Bologna nel 1977 ed è cresciuto a Martina Franca. È scrittore e studioso di mass media. Nel 2007 ha pubblicato il romanzo d’esordio Andai, dentro la notte illuminata (peQuod), finalista al Premio Viareggio. Nel 2011 è uscito per Fandango il reportage narrativo Le ceneri di Mike (Premio Benedetto Croce, Premio Sandro Onofri). Ha pubblicato racconti per le antologie La storia siamo noi (Neri Pozza 2008) e Juve! (Rizzoli 2013).Fa parte della redazione di Nuovi Argomenti e scrive di cultura sull’Unità.
Casa Editrice: Il Saggiatore www.ilsaggiatore.com




Libro: Ceramica Ligure Vaccari. Storia, archivio, produzione

Il libro “Ceramica Ligure Vaccari, storia, archivio, produzione” ci accompagna all’interno della fabbrica, della produzione e del villaggio operaio di una delle più importanti realtà produttive nel settore della ceramica del XX secolo.

Attraverso la consultazione e catalogazione dei documenti conservati nell’archivio della fabbrica nonché l’analisi di documenti inediti e la raccolta delle testimonianze dirette degli eredi della famiglia, il volume ricostruisce la storia della Ceramica Ligure Vaccari di Ponzano Magra, frazione di Santo Stefano Magra in provincia di La Spezia, Liguria, oggi parte del nostro patrimonio industriale.

Nel libro si mette in luce i rapporti che la fabbrica ha avuto con artisti del periodo futurista, quali Prampolini e Fillia, e di fama mondiale come Giò Ponti e Guido Galletti.

Il progetto Nova, Nuovo Opificio Vaccari per le Arti, ideato dal comune di Santo Stefano Magra, è nato con l’intento di salvare il complesso e la sua memoria, per far tornare l’area motore di sviluppo per il territorio e la sua comunità, così come un tempo.

La Ceramica Ligure Vaccari, storia del sito di archeologia industriale

Il sito della Ceramica Ligure Vaccari comprende 140.000 mq di superficie territoriale corrispondenti ai capannoni della fabbrica e ai vari edifici del villaggio operaio.

La fabbrica nacque alla fine dell’Ottocento come fabbrica di laterizi, ma fu grazie all’imprenditore genovese Carlo Vaccari, il quale intuì le proprietà dell’argilla locale, che iniziò il suo grande sviluppo con la produzione dei grès ceramico, fiore all’occhiello dell’industria ponzanese ed esportato in tutto il mondo.

Il periodo di maggiore produzione si ebbe nel dopoguerra ma una crisi di liquidità e una cattiva gestione porterà alla chiusura per fallimento nel 1972. Dopo questa data si susseguirono varie proprietà che non riusciranno a risollevare le sorti della Ceramica Ligure e l’ultimo proprietario, l’azienda austriaca Lasselsberger, fu costretto a chiudere l’attività nel 2006.

Il Villaggio operaio della Ceramica Ligure Vaccari

Una delle più importanti caratteristiche del sito industriale di Ponzano Magra è sicuramente il villaggio operaio. Questo si sviluppò a partire dai primi anni del Novecento con una struttura a ferro di cavallo dove risiedevano gli operai, chiamata la Corte, e venne anche costruita la villa padronale. Con l’aumento della produzione fu necessario espandere il sito e quindi negli anni Trenta vennero edificate nuove case operaie, lo spaccio aziendale, la casa dell’operaio che fungeva da mensa, lo spogliatoio, il deposito di biciclette, la chiesa e la palazzina della dirigenza.

Titolo: La Ceramica Ligure Vaccari. Storia, archivio, produzione.
Settore industriale: Industria della ceramica
Luogo: Ponzano Magra frazione di Santo Stefano Magra – La Spezia – Liguria
Proprietà/gestione: Il Comune di Santo Stefano Magra possiede il capannone più antico e ne ha in comodato d’uso altri, il resto appartiene all’azienda austriaca Lasselsberger. www.lasselsberger.com www.comune.santostefanodimagra.sp.it
Testo a cura di: Alice Cutullè contatto: alice.cutulle@gmail.com Alice Cutullè, nata a La Spezia, si è laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università di Pisa e successivamente ha conseguito la laurea specialistica con il massimo dei voti in Storia dell’arte e valorizzazione del patrimonio artistico all’Università di Genova con la tesi in archeologia industriale dal titolo “Ceramica Ligure Vaccari: l’archivio e la produzione della fabbrica di Ponzano Magra”.
Casa Editrice: Sagep Editore www.sagep.it




Libro: Leumann storia di un imprenditore e del suo villaggio modello

In “Leumann, storia di un imprenditore e del suo villaggio modello” Carla Federica Gütermann, non solo studiosa della materia ma diretta discendente dell’imprenditore Napoleone Leumann, ci porta per mano attraverso la storia e le vicende del Villaggio Leumann.

Presentazione del libro a cura del giornalista Andrea Sottero:

Leggere il frutto del lavoro di una lunga e dettagliata ricerca di tipo storico, sociale e, nel caso specifico, urbanistico ed architettonico, per quanto per fini prevalentemente divulgativi, è sempre curioso, perché, al di là dell’eleganza stilistica con cui il discorso si dipana tra le pagine, si finisce col percepire abbastanza chiaramente il livello di passione con cui l’autore ha condotto i suoi studi e le sue ricerche.

Sapere che l’autrice di “Leumann, storia di un imprenditore e del suo villaggio modello”, Carla Federica Gütermann, ha studiato le vicissitudini e le opere di un suo antenato e si è occupata, di conseguenza, di un pezzo di storia significativo della sua famiglia, potrebbe indurre a credere che il suo coinvolgimento emotivo si palesi da subito tra le righe del discorso. Invece, di fronte a queste aspettative, si rimane delusi perché la prima impressione è che il testo scorra come una sterile relazione degli studi fatti. Solo dopo qualche decina di pagine, quando ormai si intuisce un quadro più completo del tipo di lavoro svolto, si inizia ad avere la piacevole sensazione di trovarsi di fronte al racconto di chi ha avuto modo di conoscere fatti e aneddoti che vanno al di là di ciò che può essere trovato in documenti e annali dell’epoca; un racconto, per altro, arricchito da una miriade di informazioni più dettagliate, spesso anche di carattere tecnico, che, non solo non appesantiscono la narrazione, ma la rendono persino più viva e appetibile.

Il pregio dell’opera sono le notizie sui modelli urbanistici e industriali italiani ed europei che vengono via via descritti e comparati, in modo semplice, ma straordinariamente chiaro. Senza contare le informazioni sui piani regolatori e sullo sviluppo viario della città di Torino, che insieme alla spiegazione del funzionamento di un villaggio industriale satellite quale il Leumann, quasi piccolo centro urbano nella città, ci regalano un quadro dell’evoluzione urbanistica del capoluogo piemontese.

Il libro è integrato da una sezione curata dal fotografo torinese Renzo Miglio che raccoglie più di cento scatti. Questi mostrano a chi non conoscesse la realtà del sobborgo torinese lo splendore e l’originalità delle sue architetture e somministrano quella buona dose di curiosità che dovrebbe indurre i lettori più esigenti a sincerarsi di persona dello stato attuale delle villette e palazzine.

 

Libro: Leumannm storia di un imprenditore e del suo villaggio modello
Autore: dott.sa Carla Federica Gütermann guter@inwind.it
Casa Editrice: Daniela Piazza Editore www.danielapiazzaeditore.com
Anno di pubblicazione : 2006




Libro: Schio. Archeologia Industriale

“Schio. Archeologia Industriale” novità editoriale che racconta la storia industriale della città di Schio, in provincia di Vicenza, testimonianza eccellente del patrimonio archeologico industriale italiano.

Il volume “Schio. Archeologia Industriale”si propone come un viaggio completo ed esauriente nella città di Schio, alla ricerca delle sue profonde radici di natura industriale che ne fecero, dal medioevo in poi, un centro produttivo di eccezionale qualità e di notevole importanza. Grazie al testo puntuale e preciso, ma allo stesso tempo divulgativo, il lettore è accompagnato attraverso i secoli che portarono Schio al grande sviluppo durante la Rivoluzione Industriale e in particolare all’epopea dell’industria tessile di Alessandro Rossi nell’800. Catalizzato infatti dall’industria Lanerossi, lo sviluppo della produzione fu esponenziale in ogni ramo inserendosi nel tessuto economico-sociale della città e assumendo importanza di statura europea.

Per la prima volta, questo volume pubblica in modo organico l’eccezionale archivio fotografico della Lanerossi di fine 800-inizi 900, attualmente custodito dalle istituzioni cittadine; non mancano inoltre immagini di altre importanti realtà industriali del territorio. Il libro si prefigge di valorizzare questo enorme patrimonio sociale e culturale tutt’ora spesso sottovalutato, che costituisce le radici di una vocazione industriale ancora oggi fortemente presente.

L’autore

Bernardetta Ricatti si è laureata in Lettere a Padova nel 1971 e ha conseguito il diploma di perfezionamento in Storia dell’Arte. Studiosa di Storia dell’Architettura e dell’Urbanistica, ha collaborato con riviste locali e nazionali e hacontribuito alla stesura di molti volumi, come Vicenza. La Provincia Preziosa (2000), Antonio Caregaro Negrin. Scritti sui giardini (2005), e Andrea Palladio e la villa veneta da Petrarca a Carlo Scarpa (2005). Fin dal 1977 ha svolto attività di ricerca nel campo dell’Archeologia Industriale collaborando alla stesura di volumi come Archeologia Industriale e Scuola (1989), Archeologia Industriale nel Veneto (1990), ArcheologiaIndustriale (1992).

Nota “Schio. Archeologia Industriale” sarà presentato sabato 30 novembre, ore 18:00, presso il Lanificio Conte a Schio. Clicca qui per visionare l’evento.

Archeologia Industriale

Libro: Schio. Archeologia Industriale
Autori: Dino Sassi, Bernardetta Ricatti
Casa Editrice: Sassi Editore Srl www.sassieditore.it
Lingua: Testo bilingue italiano/inglese
ISBN: 978-88-96045-96-1




Libro: Cento Anni di Vita al Villaggio Leumann

Cento Anni di Vita al Villaggio Leumann. Racconti per Immagini, Didascalie, Aneddoti”, il nuovo libro per scoprire attraverso le immagini la storia del Villaggio Operaio Leumann in Piemonte, una delle perle del patrimonio archeologico industriale in Italia.

Le foto d’epoca costituiscono un patrimonio culturale, di tradizione e di storia. Oltre ad incuriosire l’utente giovane, permettono di riscoprire il nostro passato, l’arredo urbano della nostra cittadina, gli usi ed i costumi locali dei nostri genitori e dei nostri nonni.

L’Associazione Amici della Scuola Leumann, nata nel 1992 con lo scopo di ricostruire la storia del Villaggio Leumann, di preservarne la memoria e di valorizzarlo quale raro esempio di archeologia industriale, ha costituito, negli anni, un ricco archivio fotografico e ha raccolto aneddoti e testimonianze di un passato molto caro ai soci che qui sono nati ed hanno trascorso parte della loro vita. Ad un certo punto nell’Associazione si è fatta strada l’idea di mettere a disposizione di un pubblico più vasto queste immagini e questi ricordi.

Ne è nato il libro “Cento Anni di Vita al Villaggio Leumann. Racconti per Immagini, Didascalie, Aneddoti” che, nella prima parte, copre un periodo che va dall’inizio del ‘900 fino al 1972, anno che ha visto la chiusura del Cotonificio Leumann e l’inizio di un progressivo impoverimento di energie e di idee, essendo venuto a mancare il motore trainante della “fabbrica”. La seconda parte illustra, per immagini, il rivitalizzarsi del Villaggio, la socializzazione, la trasformazione da luogo spento a crogiolo di attività culturali e ricreative.

Oggi, infatti, per l’impegno e la volontà di alcune persone, riunitesi in Associazione,  il Villaggio Leumann è luogo da visitare, da studiare, da vivere con iniziative sempre apprezzate dal pubblico che accorre numeroso a riscoprire questo borgo di fine ’800. Questo impegno e questa volontà proseguono e, giunta al compimento del 20° anno, l’Associazione Amici della Scuola Leumann è più attiva che mai. Da qualche anno il Villaggio Leumann è Ecomuseo Provinciale e vede la presenza di circa cento famiglie, formate in buona parte da ex dipendenti della ditta Leumann.

Il volume intende essere un omaggio all’imprenditore illuminato Napoleone Leumann che il villaggio l’ha fatto costruire, al sindaco di Collegno, Ruggero Bertotti, che, nel 1976, ha fatto sì che continuasse ad esistere e a tutte le persone che lo hanno abitato.

Vuole anche essere di stimolo alle nuove generazioni ad averne cura e a continuare l’azione di valorizzazione finora portata avanti dagli “Amici della Scuola Leumann” e, dall’interesse riscontrato in questa sua prima apparizione, ci sono ottime prospettive per il futuro.

Prossimamente in uscita.

Libro: Cento Anni di Vita al Villaggio Leumann. Racconti per Immagini, Didascalie, Aneddoti
A cura di: Alessandro Zerbi
Casa Editrice: Editrice Il Punto – Piemonte in Bancarella www.piemonteinbancarella.it
Note: Realizzato grazie all’attività dell’Associazione Amici della Scuola Leumann www.villaggioleumann.it

Archeologia Industriale