Apre il MAI – Museo ArcheoIndustriale di Terra d’Otranto a Maglie

Sarà inaugurato sabato 2 marzo il MAI – Museo ArcheoIndustriale di Terra d’Otranto a Maglie in provincia di Lecce.

Il MAI racconta protagonisti e aspetti della storia imprenditoriale di Terra d’Otranto e in particolare della città di Maglie; contribuendo così a documentare parte del processo di industrializzazione della Puglia.

Il MAI – Museo ArcheoIndustriale di Terra d’Otranto a Maglie

MAI - Museo ArcheoIndustriale di Terra d’Otranto a Maglie Il museo MAI è allestito all’interno di una delle principali attività che si svolgevano a Maglie: quella dell’ebanisteria, nelle Officine Artistiche Mobili d’Arte dei F.lli Piccinno; una nota fabbrica di mobili e dal 1926 magazzino per la lavorazione premanifatturiera dei tabacchi orientali.
Il Museo pertanto, diviene importante non solo per ciò che rappresenta (“raccontare” la storia della produzione industriale di Terra d’Otranto e della cittadina di Maglie), ma perché è un elemento complementare di un più vasto percorso di valorizzazione e integrazione con il territorio.

La decennale ricerca svolta è stata finalizzata nel ricostruire la memoria storica dei luoghi del lavoro, attraverso la conoscenza del “paesaggio industriale” costruito e della sua evoluzione tecnologica, in un’area fortemente vocata allo sviluppo di alcune produzioni, soprattutto quelle legate all’agroalimentare. Pertanto, due spazi “raccontano” il passato industriale: il primo dedicato alla città di Maglie e alle attività produttive dell’industria agroalimentare e manifatturiera; il secondo all’industria di Terra d’Otranto. Uno spazio allestito con un teatro virtuale e due postazioni in modalità VR (Virtual Reality).

L’istituzione di un Museo del Patrimonio Industriale rappresenta per Maglie la realizzazione di un polo culturale in uno spazio che fa parte della memoria collettiva della cittadina stessa. L’idea progettuale è stata quella di realizzare un luogo attivo, un generatore di eventi, di percorsi didattici, di aggregazione e animazione culturale.

Un progetto condiviso dal territorio

Tutto questo è stato possibile, grazie alle oltre 40 donazioni fatte dalle persone – soprattutto magliesi – che hanno creduto in questo progetto, già dai primi passi mossi nel 2002. In questi anni sono state donate, da parte di familiari e conoscenti, macchine, mobili, attrezzi, oggetti, utensili, quadri, diplomi e altro, utilizzati o appartenuti ai loro antenati; questi “pezzi” costituiscono l’“anima” del museo, senza però nulla togliere alle eleganti strutture espositive che illustrano sia le attività industriali che i “capitani d’industria”.

Il MAI – Museo ArcheoIndustriale di Terra d’Otranto è stato ideato dall’architetto Antonio Monte ricercatore del CNR-ISPC e vice presidente di AIPAI-Associazione Italiana per il patrimonio Archeologico Industriale con la consulenza scientifica del Consiglio Nazionale delle Ricerche-Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (CNR-ISPC) e il coordinamento scientifico dell’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale (AIPAI) svolto da Renato Covino.




Distilleria De Giorgi San Cesario di Lecce: da fabbrica di spirito a fabbrica per la cultura

Scopriamo la ex Distilleria De Giorgi San Cesario di Lecce, storia di un’impresa del sud oggi affascinante esempio di recupero e valorizzazione dell’archeologia industriale in Puglia.

La storia dell’impresa De Giorgi, produttrice di alcol e liquori per il mercato provinciale ma nota anche in tutta Italia per il liquore Anisetta, è un caso di studio esemplare dell’imprenditoria del meridione d’Italia della prima metà del Novecento.

Vito (padre) e Nicola De Giorgi diventano distillatori sul finire dell’Ottocento. Nel 1906 smettono di lavorare nel mulino di Carmine de Bonis (suocero di Vito) e si dedicano esclusivamente alla produzione in proprio di alcol e liquori, iscrivendosi alla Regia Camera di Commercio ed Arti della provincia di Terra d’Otranto al n° 1570. Questa decisione fu presa dai De Giorgi perché favoriti dalle buone possibilità che offriva l’abbassamento dei costi di produzione dell’alcol, causato dall’aumento della materia prima (vinacce e fecce) e dalla riduzione delle imposte di fabbricazione.

Sin dal 1906 Casa De Giorgi è molto attiva nella pubblicizzazione dei propri prodotti, partecipando a numerose esposizioni. Tra i riconoscimenti, spesso ricordati anche sulle etichette dei prodotti, le medaglie d’oro ricevute all’Esposizione di Siena del 1907 e alle Esposizioni riunite di Roma del 1911.

Tra il 1912 e il 1915 avviene il passaggio di gestione dell’attività da Vito al figlio Nicola; negli stessi anni quest’ultimo sceglie di investire non solo nella produzione ma anche nella distribuzione dei propri prodotti: la scelta è evidente, visto che nel 1915 Nicola è definito negli atti pubblici «commerciante»; sempre nel 1915 è tra le ditte premiate iscritte al «Gran Libro d’Oro» dei Benemeriti del Lavoro.

A distanza di qualche anno Nicola è ormai pronto per divenire un vero e proprio «industriale» e tra il 1917 e il 1920 affida a Giovanbattista Forcignanò la progettazione e la costruzione, in via Vittorio Emanuele III, di un grande stabilimento. Egli progetta il suo complesso industriale puntando alla differenziazione dei prodotti e avviando perciò contemporaneamente una distilleria con annesso liquorificio e fabbrica di vermouth, con reparto di imbottigliamento; uno stabilimento vinicolo con reparto per la trasformazione delle vinacce e delle fecce. Per le dimensioni e l’economia di San Cesario di Lecce il progetto di Nicola De Giorgi ha dimensioni di certo ambiziose.

Intorno alla fine degli anni venti Nicola De Giorgi ha ormai compiutamente individuato la “mission” della sua impresa; gli anni successivi sono dedicati al perfezionamento dei diversi cicli produttivi, alla pubblicizzazione e all’espansione del volume di affari.
Dalla fine degli anni trenta in poi lo spirito non rettificato prodotto a San Cesario di Lecce viene, oltre che venduto a fabbriche di rettifica, inviato nell’altro stabilimento di San Pietro Vernotico (BR) e in seguito anche in quello di Squinzano (le due distillerie furono costruite, la prima nel 1936 e la seconda nel 1938) entrambi dotati di un impianto autorettificatore.

De Giorgi riesce a raggiungere anche il mercato nazionale e internazionale attraverso il liquore Anisetta, divenuto la specialità della Distilleria De Giorgi sin dai primi anni di attività; la fama raggiunta dal liquore va di pari passo con i riconoscimenti e la pubblicizzazione del prodotto fatta realizzare al noto pittore e illustratore Luigi Bompard. Ad appena 14 anni dalla nascita della ditta, il 20 luglio 1920, Nicola De Giorgi riceve da Vittorio Emanuele III° un autorevole riconoscimento quale il Brevetto della Casa Reale.

Ex Distilleria De Giorgi San Cesario di Lecce: il recupero del patrimonio industriale

L’attenzione sull’opificio “Distilleria De Giorgi” di alcuni esperti di archeologia industriale e della comunità scientifica locale (Consiglio Nazionale delle Ricerche-Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali, già IsCOM di Lecce e Corso di laurea in Conservazione di Beni Culturali, poi Facoltà con la Cattedra di Archeologia industriale), viene rivolta tra la fine del 1996 e il 1997, quando nella distilleria era in attività solo il liquorificio. Tutto parte tra la fine del 1999 e i primi mesi del 2000 quando viene redatto e sottoscritto dalle parti un Protocollo d’intesa, tra Comune di San Cesario di Lecce, Facoltà di Beni Culturali, CNR-IsCOM (poi IBAM) di Lecce e Casa Editrice Piero Manni, per lo svolgimento di un’attività congiunta su “Archeologia e patrimonio industriale: sviluppo di un’azione di ricerca, valorizzazione e progettazione”.

I risultati di quest’opera di patrimonializzazione furono tre pubblicazioni a stampa, un cdRom, due mostre e convegni, seminari e giornate di studio; questo permise al Consorzio Universitario Interprovinciale Salentino (CUIS) di finanziare un progetto di ricerca dal titolo: Progetto pilota per la conservazione e valorizzazione del patrimonio archeo-industriale pugliese. Archeologia industriale a San Cesario di Lecce.

Tra la fine del 2002 e per tutto il 2003, la Distilleria De Giorgi è oggetto di studio (svolto dall’arch. Lorena Sambati) nell’ambito del Master in Conservazione, Gestione e Valorizzazione del Patrimonio Industriale-Università degli Studi di Padova.

Nel 2005 l’Amministrazione comunale chiede alla Direzione Regionale per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Puglia, il vincolo di tutela, ai sensi del D.co L.vo n° 490 del 29.10.1999, di tutto l’immobile denominato “Antica Distilleria De Giorgi”; il 6 luglio del 2005 l’opificio “è stato dichiarato bene di interesse particolarmente importante”.

Il 2007 segna un anno importante per la ex Distilleria De Giorgi: viene celebrato il suo I° centenario; per l’occasione viene allestita una mostra documentaria e stampato il volume di Antonio Monte e Anna Maria Stagira (con un contributo di Lorena Sambati) dal titolo: La distilleria De Giorgi a San Cesario di Lecce: da opificio a monumento. Conservazione, recupero e valorizzazione.

Nel settembre 2007 il Comune redige un Progetto preliminare per il restauro e la conservazione dell’ex distilleria “Casa De Giorgi” da destinarsi a Museo dell’alcol a firma dell’ing. Paolo Moschettoni con la consulenza tecnico-scientifica dell’arch. Antonio Monte.
Dal 2008 a oggi sono continuati i rapporti scientifici con IBAM-CNR di Lecce, con AIPAI e Università degli Studi di Padova; infatti ogni anno (per dieci anni consecutivi tra giugno e settembre) il Comune ospita la Summer school del Master.

Con AIPAI nel settembre 2011 venne siglato un Protocollo d’intesa finalizzato alla tutela, valorizzazione e gestione del patrimonio industriale.

La Distilleria De Giorgi il 16 marzo 2011 è stata aggiudicata alla Fondazione “Rico Semeraro” a seguito di una procedura fallimentare che ha avuto la durata di undici anni. Il 28 settembre 2012 la Fondazione, a nome del suo Presidente Giovanni Semeraro, cede gratuitamente al Comune di San Cesario di Lecce la distilleria con “[…] finalità sociali e culturali a beneficio della comunità di San Cesario […]”.

Grazie a questa donazione gli spazi produttivi, con tutte le aree di pertinenza, sono passati nei beni patrimoniali del Comune di San Cesario di Lecce; pertanto è stato possibile, nell’ambito della Legge Regionale n° 21/2008 su: Norme per la rigenerazione urbana (promossa grazie alle risorse del PO-FESR, Programma Operativo-Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, 2007-2013, Asse VII-Linea d’intervento 7.2-Azione 7.2.1), presentare un progetto per il recupero del Giardino storico e degli ambienti circostanti. Il 27 settembre 2014 con una manifestazione culturale pubblica (realizzata a fine lavori del I° lotto funzionale) è stato sancito l’avvenuto passaggio tra le parti.

Da febbraio 2016 a marzo 2017 si sono svolti i lavori del II° lotto grazie al Fondo di Sviluppo e Coesione 2007-2013 del CIPE n° 92/2012 “APQ Aree Urbane-Citta”, Azioni Pilota Programmate “Patto Città-Campagna”.

Ex Distilleria De Giorgi San Cesario di Lecce: il sito di archeologia industriale ed i suoi macchinari

Il sito conserva al suo interno le macchine utilizzate nei diversi processi produttivi: un alambicco della Ditta Cecchin e Quacquarini-Costruzioni in rame e meccaniche, Milano; l’impianto di distillazione (tutto in rame e alto metri 11,80) della Ditta “Officina costruzioni industriali Frilli-San Gimignano (SI)” acquistato nel 1973, per sostituire un vecchio impianto del tipo “Barbet”, e utilizzato sino al 1989 anno in cui la Ditta De Giorgi cessò di produrre alcol; l’apparecchio distillatore delle fecce realizzato dalla Ditta “F.lli Mussi fu Girolamo-Milano” (in acciaio inox, ferro e rame, alto metri 9) acquistato nel 1961 e utilizzato sino al 1972; l’apparecchio dealcalinizzatore della Ditta “Ing. Castagnetti & C. S.p.A.-Grugliasco (TO)” (tutto in rame alto metri 3,90) acquistato nel 1958; una centrifuga delle “Officine Minetti-Milano” acquistata nel 1957; un filtro pressa della Ditta “F.lli Gianazza-Legnano (MI)” per il filtraggio del vermouth e due filtri pressa per il filtraggio delle fecce; le autoclavi in acciaio AISI 316 (alte metri 4) della Ditta “Metalizzazione Italiana” acquistate e impiegate dal 1971; la caldaia in lamiera e conci della Ditta “Impianti Idrotermici-Padova”, acquistata nel 1958; una pigiadiraspatrice della nota Ditta Giuseppe Pietro Garolla di Limena (PD); una tramoggia, con motore e vite senza fine, per spappolare la feccia; un miscelatore in rame della Ditta Officine Meccaniche Pellizzari-Arzignano (VI); 4 elettropompe; 4 filtri pressa della Ditta OCIM-Macchine per l’imbottigliamento, Cologno Monzese (MI); e tante altre.

 

GLI EVENTI ALLA EX DISTILLERIA DE GIORGI SAN CESARIO DI LECCE

Ex Distilleria De Giorgi San Cesario di Lecce: venerdì 21 aprile 2017 inaugurazione di una nuova parte recuperata della distilleria

Venerdì 21 aprile, alle ore 18.00, sarà inaugurata un’altra parte della distilleria; in particolare tutta la zona produttiva relativa alla fermentazione delle vinacce, alla distillazione delle fecce, alla fabbrica di vermouth e agli spazi circostanti.

Il “caso-studio” della distilleria Nicola De Giorgi (con i numerosi studi fatti e la redazione di un progetto generale di rifunzionalizzazione e conservazione del sito industriale) ha attivato processi di partecipazione unici nella realtà dell’Italia meridionale, tanto che l’opera di patrimonializzazione della distilleria è un “caso di studio” per diverse realtà sia nazionali che europee.

Rispettando la volontà dalla Fondazione “Rico Semeraro”, che la destinazione del bene industriale fosse a “[…] fini culturali e sociali […]”, l’Amministrazione comunale ha fortemente voluto e sostenuto i due progetti di Rigenerazione urbana, mirati a far convertire, nel pieno rispetto dei luoghi del lavoro e dei suoi peculiari aspetti archeoindustriali, gli spazi per “prodotti alimentari” a “prodotti per la cultura”.

EX Distilleria De Giorgi San Cesario di Lecce: sabato 22 aprile 2017 giornata studio

Giornata di studio su: Patrimonio industriale e buone pratiche per la conoscenza e la valorizzazione Co-organizzata da AIPAI e Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, e Conservatori della Provincia di Lecce, in collaborazione con l’Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali-Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IBAM), Comune di San Cesario di Lecce, Regione Puglia e E-FAITH.

Dopo i saluti istituzionali di Andrea ROMANO (Sindaco del Comune di San Cesario di Lecce), Salvatore CAPONE (Deputato e Assessore al Patrimonio e LL.PP.), Loredana CAPONE (Assessore della Regione Puglia allo Sviluppo Economico e all’Industria Turistica e Culturale, Gestione e Valorizzazione dei Beni Culturali), Maria PICCARRETA (Direttore della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Brindisi, Lecce e Taranto) e Rocco DE MATTEIS (Presidente Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, e Conservatori della Provincia di Lecce), Giovanni Luigi FONTANA (Università di Padova, Presidente Nazionale AIPAI) introdurrà i lavori e svolgerà una relazione sul ruolo di AIPAI nel panorama nazionale e internazionale.

In seguito ci saranno gli interventi di Renato COVINO (Università di Perugia, Past President AIPAI) su Il Meridione e il patrimonio industriale: Puglia e Basilicata. Conoscenza, valorizzazione, riuso; Massimo PREITE (Università di Firenze, Membro del Comitato Internazionale per la Conservazione del Patrimonio industriale del TICCIH su La valorizzazione del patrimonio industriale nei network internazionali: la Lista Unesco del patrimonio mondiale e la European Route of Industrial Heritage (ERIH); Luca GIBELLO (Direttore de “Il Giornale dell’Architettura”) su Il riuso dei contenitori industriali tra memoria, trasformazione e conservazione; Manuel RAMELLO (Politecnico di Torino, vice Presidente AIPAI) su RE-ACTS, vocazione al riuso adattivo; Franco MANCUSO (IUAV di Venezia) su Buone pratiche per la valorizzazione del patrimonio industriale; Augusto VITALE (Università Federico II di Napoli) su Uno “statuto” per il progetto di riqualificazione; Edoardo CURRA’ (Università di Roma “La Sapienza”, vice Presidente AIPAI) su Tipi edilizi complessi per l’industria e l’arte agli inizi del Novecento. Processi di conoscenza e valorizzazione in atto a Roma. Alcuni casi studio chiuderanno i lavori della Giornata di studio; Silvio CILLO e Luigi GALLO (Responsabile Unico del Procedimento; Architetto, Gruppo di progettazione “Studio A. Siza”) su Progetto di riqualificazione paesaggistica e ambientale dell’aera urbana ex Cave di Marco Vito; Michele LABALESTRA (Sindaco del Comune di Palagianello) su “Il Paesaggio delle Gravine”. Recupero del sito carsico in Parco Madonna delle Grazie di Palagianello e Antonio MONTE e Lorena SAMBATI (CNR-IBAM e vice Presidente AIPAI; architetto, AIPAI Puglia) su La distilleria Nicola De Giorgi. Dalla patrimonializzazione alle buone pratiche per la conoscenza e la valorizzazione.

Le conclusioni sono affidate al Presidente nazionale AIPAI e Direttore del Master in Conservazione gestione e valorizzazione del patrimonio Industriale, Giovanni Luigi FONTANA.

Modera i lavori Carla PETRACHI, Giornalista

Sito archeologico industriale: Distilleria Nicola De Giorgi
Settore industriale:Settore Alimentare
Luogo: San Cesario di Lecce – Lecce – Puglia – Italia
Proprietà/gestione: Comune di San Cesario di Lecce
Testo a cura di: Antonio MONTE, CNR-IBAM; AIPAI email: a.monte@ibam.cnr.it