La centrale idroelettrica Taccani di Trezzo sull’Adda

La centrale idroelettrica Taccani di Trezzo sull’Adda, nella provincia di Milano, perfettamente conservata ed ancora attiva di proprietà Enel, è un meraviglioso esempio di archeologia industriale.

La centrale Taccani nella cornice del Parco Adda Nord

Verso la fine dell’Ottocento, lungo le sponde del fiume Adda, sorsero alcune delle più belle centrali idroelettriche realizzate in Italia. Esse, fruttando la forza delle acque fluviali, producevano l’energia necessaria al funzionamento di diverse manifatture, nonché all’illuminazione della città di Milano. Tra queste centrali, la più possente e splendida nelle sue architetture è proprio la centrale Taccani.

La centrale Taccani e la sua storia

La centrale Taccani è situata sull’asta fluviale del fiume Adda, all’interno del Parco Adda Nord, alla base del promontorio roccioso che determina l’ansa del fiume detta di Trezzo e sulla cui sommità rimangono le rovine del castello costruito nel 1370 da Barnabò Visconti sui resti di una precedente struttura longobarda.

L’impianto, costruito tra il 1903 e il 1906, fu realizzato dall’Architetto Gaetano Moretti che ricevette incarico dall’industriale Cristoforo Benigno Crespi (1833-1920), titolare di una celebre industria cotoniera e fondatore del villaggio di Crespi d’Adda (oggi Patrimonio dell’UNESCO), di costruire un impianto idroelettrico che fornisse energia al cotonificio ma nel contempo che fosse ben inserito nel contesto ambientale.

Fu così che il Moretti, utilizzando la caratteristica pietra locale chiamata “ceppo dell’Adda” e accogliendo i moduli verticalizzanti suggeriti dalla sovrastante torre viscontea, riuscì a produrre un’opera di grande armonia compositiva, perfettamente integrata nell’ambiente fluviale che la circonda e nello sfondo costituito dai ruderi del castello medievale. Nell’ottica della salvaguardia ambientale appare di notevole interesse anche tutela della fauna ittica con la realizzazione in sponda sinistra della scala di risalita del pesce. I lavori tecnici dell’impianto furono affidati agli ingegneri Adolfo Covi, Alessandro Taccani e Oreste Simonatti.

La centrale idroelettrica di Trezzo costituiva, per l’epoca in cui fu costruita, un vero e proprio “polo energetico” in quanto comprendeva oltre alla sezione idroelettrica con dieci generatori che fornivano una potenza di 10.000 kW, anche una sezione termoelettrica con quattro generatori a vapore della potenza complessiva di 4.000 kW destinati ad integrare la produzione idroelettrica durante le magre invernali del fiume Adda.

La centrale Taccani oggi: energia pulita nel tempo

A metà degli anni 90 è stato operato un consistente intervento di miglioramento e ammodernamento tecnologico e ambientale che ha restituito alla centrale piena efficienza e sicurezza, nonché il mantenimento di elevati standard di affidabilità. Nella centrale, oggi, sono in funzione 6 gruppi turbina/alternatore, costituiti da 4 turbine ad elica e 2 turbine Kaplan in grado di utilizzare portate fino a 180 m3/sec. La potenza efficiente è di circa 10.500 kW e l’energia producibile è in media di circa 65 milioni di kWh, sufficiente al fabbisogno annuo di oltre 24.000 famiglie.

La centrale Taccani luogo di cultura

Non solo la centrale Taccani oggi rappresenta un luogo unico da visitare per gli amanti dell’archeologia industriale, per gli studiosi di ingegneria idraulica e per tutti coloro che amano andare alla scoperta di luoghi particolari legati alla storia economica e produttiva del territorio, ma è anche in grado di trasformarsi in location eccezionale per eventi prestigiosi.

Sito archeologico industriale: la Centrale idroelettrica Taccani
Settore industriale: Settore energetico
Luogo: Comune di Trezzo sull’Adda (MI), Lombardia, Italia
Proprietà e Gestione: La Centrale Taccani è di proprietà Enel
Testo a cura di: si ringrazia l’ufficio comunicazione Enel
Immagini a cura di: Si ringrazia l’ufficio comunicazione Enel




Un Secolo di Luce nel Circondario di Vallo della Lucania

“Un Secolo di Luce nel Circondario di Vallo della Lucania. La Società Idro-Elettrica Lucana: l’impianto idroelettrico sul fiume Calore a Felitto e la tramvia di Vallo della Lucania” è il libro di Costabile Cerone che narra di un patrimonio industriale unico.

Il 1913 è l’anno in cui nel territorio del salernitano appaiono le prime imprese di produzione e distribuzione di energia elettrica e in molti paesi del Circondario di Vallo della Lucania e della Valle del Calore iniziano ad accendersi le prime lampade a incandescenza per l’illuminazione pubblica. È il punto di svolta verso un lento ma inevitabile progresso tecnologico.

Un Secolo di Luce, è il risultato di un lungo lavoro di studio e ricerca svolto per celebrare il centenario dell’arrivo dell’energia elettrica nel Cilento. Il libro racconta la storia di un’importante società elettrica costituita a Vallo della Lucania il 1910, la Società Idro-Elettrica Lucana, che nel 1913 diede inizio ai lavori di realizzazione di una centrale idroelettrica alimentata dal fiume Calore nel territorio comunale di Felitto (ad oggi di proprietà dell’ENEL), con la distribuzione di energia in moltissimi paesi del Circondario, da Felitto a Vallo della Lucania, attraversando i comuni di Campora, Cannalonga, Ceraso, Laurino, Magliano, Moio della Civitella, Novi Velia, Stio e tanti altri.

Il 1913 è anche l’anno di costituzione di un’altra società concorrente, la Società Anonima Lucana d’Industrie Elettriche, che raggruppava piccole aziende locali di produzione e distribuzione sui territori di Agropoli, Aquara, Capaccio, Castel San Lorenzo e Roccadaspide, portando per la prima volta l’elettricità a Vallo della Lucania con una piccola officina di produzione termoelettrica a carbone.

Il libro, oltre a dare un quadro storico del settore della produzione di energia elettrica a partire dalla fine dell’Ottocento, illustra le vicende legate al territorio e dei personaggi e società collegate a questo settore, come in particolare la Società Meridionale di Elettricità, in un taglio completamente inedito e accattivante, descrivendo luoghi, paesaggi e impianti.

Costabile Cerone, l’autore

Costabile Cerone, architetto, si interessa di ricerca e studio dei beni appartenenti al patrimonio di archeologia industriale, tra i quali le centrali idroelettriche dismesse per le quali certa di individuare possibili progetti di riattivazione e riutilizzo a scopo di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile e di valorizzazione degli ambienti di elevato valore naturalistico del paesaggistico in cui spesso sono inserite.

Ha scritto saggi sugli argomenti e numerosi articoli su riviste locali sui temi dell’ambiente, del paesaggio e dell’architettura. Tra i progetti recenti: Il ritorno di un paesaggio al vento; Recupero del mulino a vento di Montecorice; Riattivazione ex centrali idroelettriche in località Molino di Mare e Sorgenti di Capodifiume nel comune di Capaccio.

In corso di realizzazione: Restauro della vecchia fornace di Agropoli per un museo di archeologia industriale.

Titolo: Un Secolo di Luce nel Circondario di Vallo della Lucania
Autore: Architetto Costabile Cerone
Casa Editrice: [S. l. : s. n.], 2013 (Ogliastro Cilento : Centro Grafico Meridionale)
ISBN:978-88-909467-0-7
Lingua:Italiano