La ex Vetreria Ricciardi di Vietri sul Mare in provincia di Salerno conserva tra le sue mura le tracce di un passato tutto da scoprire e raccontare.
Originariamente sorto come monastero, il complesso venne convertito nel ‘700 in opificio per poi essere trasformato nell’800 in una grande fabbrica. Oggi la ex Vetreria Ricciardi è uno di quei beni di archeologia industriale che attende di essere recuperato e rigenerato per tramandare alle generazioni presenti e future la sua storia.
La storia industriale di Vietri sul Mare
La Costiera Amalfitana, con i suoi paesini aggrappati alle montagne ed i panorami mozzafiato, è oggi una delle mete turistiche più affascinanti d’Italia, ma fino a qualche secolo fa era tra i poli industriali più importanti del Mezzogiorno.
Vietri sul Mare, città capofila della Costiera Amalfitana dalla secolare tradizione di ceramica artigianale (testimonianze già nel Medioevo e più accreditate dal 1472), vede nascere i primi opifici nel XVII secolo con lavorazioni protoindustriali di ceramica, smalti, vetro, metalli carta e tessuti. Sfruttando l’energia idraulica del fiume Bonea per alimentare macchinari tecnologicamente sempre più sofisticati, contando su una fitta rete di scambi commerciali in tutto il Mediterraneo e godendo dell’autonomia politica dalla città di Cava de’ Tirreni sancita da Giuseppe Bonaparte nel 1806, Vietri sul Mare si afferma nell’800 non solo come centro di produzione industriale ma anche come prolifico ambiente culturale, ospitando artisti ed intellettuali da tutta Europa attirati dal fascino del Grand Tour. Nel Novecento, a causa della crisi del ’29 e dell’alluvione del ’54, si assiste alla progressiva ma inesorabile chiusura dei settori industriali, soppiantati dal comparto turistico.
Attualmente la Costiera Amalfitana viene percepita, in un certo senso, come un gioiello cristallizzato in un’epoca ormai lontana e irriproducibile, un museo a cielo aperto da visitare quasi esclusivamente d’estate, un paesaggio suggestivo da fotografare e incorniciare, impegnarsi dunque a ridare valore alla storica produzione industriale locale si configura come una delle possibili strade per diversificare e destagionalizzare il flusso turistico attraverso la sperimentazione di nuovi contenuti.
Ex Vetreria Ricciardi: ricerca storica, studio dell’architettura e del contesto territoriale
Nel 1736 il notabile Lorenzo Cantilena lascia in eredità tutti i suoi averi per la costruzione di un Monastero di sole donne nella zona dell’Olivone, una forcella tra le attuali via XXV Luglio e via Costiera Amalfitana a Vietri sul Mare. Dopo il completamento l’edificio viene sottratto alle religiose a causa delle leggi Murattiane e utilizzato come lanificio.
Successivamente viene acquistato da Luigi Maglione che ne utilizza i locali per produrre bottiglie in vetro. Nel 1860 la Famiglia Taiani rileva l’intero stabilimento, avvia le prime opere di ampliamento realizzando un capannone sul lato orientale e dando inizio alla produzione di vetri e cristalli.
La società Modigliani-Ricciardi nel 1880 acquista la fabbrica, continua la produzione vetraia e provvede ad ampliare ulteriormente la struttura realizzando un nuovo corpo di fabbrica sul lato meridionale, ma agli inizi del ‘900 la società si scioglie e Cesare Ricciardi resta alla guida dell’azienda realizzando nuove opere di ampliamento sul lato sud. Infine i Solimene, importante famiglia di ceramisti vietresi, acquista nel 1956 la vetreria e termina le opere di ampliamento innalzando ancora di un piano il capannone industriale ed il corpo di fabbrica ottocentesco posto sul lato meridionale.
Attualmente l’Ex Vetreria Ricciardi versa in uno stato di evidente degrado e addirittura dissesto nella zona occidentale. I numerosi cambi di destinazione d’uso, gli stravolgimenti architettonici nei locali interni per accogliere le svariate attività produttive e l’abbandono durante gli ultimi decenni hanno compromesso profondamente l’aspetto delle facciate principali rendendo per altro quasi impossibile la lettura delle interessanti stratificazioni storiche dei vari corpi di fabbrica che fanno di questo edificio un eccezionale esempio di archeologia industriale.
Prima di ipotizzare qualsiasi intervento di restauro si è reso pertanto necessario lo studio della fabbrica attraverso i rilievi fotografici, architettonici, materici e del degrado che hanno evidenziato la complessità di un edificio evolutosi in tre secoli di storia, le varie tecniche costruttive che lo caratterizzano e lo stato di conservazione dei materiali.
Un progetto di restauro e conservazione dell’Ex Vetreria Ricciardi
Da una fabbrica di vetro e ceramica ad una fabbrica di idee e progetti per il futuro.
Così si può sintetizzare il progetto proposto dall’architetto Francesco Lupo, che sulla ex Vetreria Ricciardi ha compilato la sua tesi di laurea in restauro architettonico all’interno della facoltà di Architettura.
Gli obiettivi generali del progetto sono due, il primo è quello di liberare le architetture permettendo una chiara lettura delle stratificazioni storiche dell’edificio attraverso la demolizioni delle aggiunte contemporanee incompatibili con la struttura, il riproporzionamento delle facciate nord e sud, la ricostruzione di alcuni moduli con i criteri dei restauro critico, la separazione mediante tagli e lucernai dei vari corpi di fabbrica appartenenti ad epoche differenti.
Il secondo obiettivo, concorde con le previsioni UNESCO per la Costiera Amalfitana, con i vincoli del Piano Urbanistico Territoriale vigente, nonché con le disposizioni della Soprintendenza ai Beni Culturali, consiste nel recuperare la vocazione industriale del territorio, incentivando la diffusione della conoscenza dell’arte della fabbricazione della ceramica e della carta mediante l’assegnazione della funzione scolastica (istituto tecnico professionale) ai locali situati al piano del chiostro ed ai piani superiori dell’Ex Vetreria Ricciardi e mantenendo la funzione industriale di fabbrica per la ceramica nei due piani parzialmente interrati.
Far coesistere in un unico edificio la scuola ed il lavoro, mettendo in comunicazione queste due realtà attraverso pozzi di luce, tagli nei solai e sistemi di risalita. La Scuola è il luogo dove la cultura può essere conservata, aggiornata e fatta evolvere, il posto dove la storia e l’arte sono tramandate e dove quindi nascono e si sperimentano le nuove idee. La Fabbrica è il luogo dove la teoria diventa concretezza, dove gli errori diventano esperienza, dove la passione diventa lavoro.
Questo progetto vuole proporre un luogo dove la cultura e il lavoro possano incontrarsi, mescolarsi e generare un cambiamento virtuoso.
Settore industriale: Produzione ceramica e vetro
Luogo: Vietri sul Mare, Salerno, Campania, Italia
Testo a cura di: architetto Francesco Lupo
Crediti fotografici: foto e studio del progetto a cura dell’architetto Francesco Lupo